Quel Fratel Matteo

Sesta volta in India, sesta volta con Frattel Matteo, sesto viaggio di solidarietà ai poveri.

Sembra scontato, ma ancora una volta, mi rendo conto di quanto sia amato, oserei dire, venerato dal popolo dell’India, questo loro fratello Montfortano.

In quei giorni, di quest’ultima esperienza, il nostro compagno di viaggio, Dionigi Taffarello, mi confidò: “Non immaginavo minimamente che Fratel Matteo fosse così osannato, festeggiato, famoso, in questa India”.

Ecco il problema: “non pensavo”!!!
Questo “non pensavo” mi ha spinto a scrivere queste righe per dare una testimonianza alla verità di “quel Fratel Matteo”.

Quante volte, pensando a quel piccolo fratello Montfortano, indiano, chiuso nel suo ufficio tra mille e mille cose da svolgere, subito affermiamo: “povero Matteo, sempre solo a Istrana a pensare
a quei suoi poveri”.

“Povero Matteo che ha bisogno di aiuto”

“Povero piccolo indiano venuto in Italia per chiedere aiuto per i suoi poveri compaesani”.

“Chissà come si sente solo e abbandonato dal mondo, lui, straniero nella ricca, famosa e meravigliosa Italia”.

“Povero indiano, in cerca di fortuna per i
suoi amici poveri”.

Cari amici benefattori, vi posso garantire che tutto ciò è lontano mille miglia dalla vera realtà.

Ma allora, mi chiederete, chi è questo Fratel Matteo ?
Quel povero indiano o povero fratel Matteo, come a tanti di noi piace definirlo, in sintesi, da quello che ho visto con i miei occhi, sentito con i miei orecchi, visitando e camminando e toccando i passi di Matteo delle adozioni a distanza in India:
Fondatore di scuole.
Fondatore di svariati istituti.
Sostenitore di opere di solidarietà.
Benefattore di migliaia e migliaia di bambini e famiglie povere. Preside e professore di rinomate e famose scuole.
Ideatore di innumerevoli opere a sostegno dei più poveri.
Stimato e venerato da molti importanti e rilevanti personalità politiche, militari, mediche e religiose dell’India e di altri stati.
Maestro spirituale di generazioni di religiose e religiosi.
Ed infine, per concludere questa brevissima sintesi della vita di Fratel Matteo, amico e collaboratore della beata Madre Teresa di Calcutta.
Cari amici, si potrebbero scrivere libri, sulle innumerevoli opere e sulla vita di Fratel Matteo, ma purtroppo, le cose belle sono sempre le più umili e proprio l’umiltà ha sempre spinto il nostro fratello a non mettersi sotto i riflettori.
Del resto, non per la sua gloria ha fatto tutto ciò, ma per la gloria di Dio. Quel Dio che lo ha reso strumento del suo Amore.
Poco tempo fa, mentre mi trovavo in India e partecipavo ad una delle innumerevoli celebrazioni in suo onore, gli chiesi:

“Ma non era più semplice, bello e gratificante per te rimanere in India, invece di andare in quella sperduta Istrana” ?

“Ma cosa ti ha spinto a lasciare tanto amore nei tuoi confronti per vivere in una società ormai così priva di valori e così lontana dal tuo mondo” ?

La risposta, perfetta come sempre, arrivò puntuale:

“Caro Beppe, ti dico solo una parola – Fede”.

“Se non avessi avuto così tanta Fede in Dio non avrei mai lasciato la mia cara India e così tanto calore umano per venire a Istrana
in tal isolamento”.

Parole chiare, lucide e taglienti come lame d’acciaio.
“Fede”.
Annullarsi per l’amore al prossimo.
Devo dire che, ogni volta che ritorno in India, mi ritorna alla mente quella risposta. Fede.
Vedo come Fratel Matteo è amato, festeggiato e onorato da tanta, moltissima gente e autorità civile, politiche e religiose.
Vedo, l’amore per il suo amore e per il suo carisma.
In quei momenti, ripenso all’Italia, a Istrana al:
“Povero Fratel Matteo, al povero indiano.”
Sacrificio di Fede, ecco la parola che oggi mi fa pensare a Fratel Matteo. . a Brother Mathew Kavumkal…
Ma qui, purtroppo, il benessere e la superficialità, hanno offuscato i nostri occhi sulle belle cose, sui bei valori, sulla gioia di dare.
Quella gioia che traspare in Fratel Matteo, ma che purtroppo, non tutti sanno cogliere, non tutti sanno vivere, non tutti sanno apprezzare.
Se si potesse portare tutta questa gente in India e fargli vivere l’opera di Fratel Matteo, quanti ritornerebbero sconvolti alle proprie case per il non aver capito prima.
Quanti, si sentirebbero onorati di aver potuto conoscere una tal persona come Fratel Matteo.

Quanti gli chiederebbero:
“ma come fai Fratel Matteo a ritornare sempre qui da noi, con il tuo bel sorriso ed sempre disponibile per tutti” ?

Lui, tranquillamente, risponderebbe alla sua solita maniera:

“Cari amici, vi dico solo una parola…Fede”.

Ecco chi è “quel fratel Matteo:”Brother Mathew Kavumkal”.

Giuseppe Dei Rossi
Benefattore veneziano